Primavera ed estate sono la stagioni ideali per sfruttare gli spazi all’aperto della propria casa. Di certo, se si tratta di un terrazzo o di un giardino dove batte forte il sole, sarà opportuno far costruire una pergola che possa ripararti e possa costituire un elemento architettonico funzionale ed estetico.
Se vuoi optare per una soluzione più vantaggiosa dal punto di vista ecologico, potresti pensare a una pergola bioclimatica, ovvero una delle costruzioni più innovative a livello tecnologico per quanto riguarda la schermatura solare.
Cosa significa “pergola bioclimatica”?
Una pergola bioclimatica è formata da lamelle in alluminio orientabili grazie a un sistema wireless controllabile mediante apposito telecomando. Ci sono alcune strutture che possono essere manovrate anche (o unicamente) manualmente. Le lamelle possono essere completamente chiuse o formare un angolo di oltre 120°; a te la scelta di come e quanto aprirle a seconda dell’orario, delle condizioni climatiche o dell’effetto luce che si vuole.
Una pergola bioclimatica è adatta a creare un ambiente confortevole in giardino o in terrazzo, ma anche a proteggere lo spazio esterno da pioggia e vento. È anche possibile chiudere lateralmente la struttura con vetrate oscurate o meno che possono rendere l’ambiente utilizzabile anche d’inverno.
Grazie alla tecnologia intelligente di cui è dotata, la pergola bioclimatica rappresenta un’efficace soluzione per ripararsi dal sole e per favorire il riciclo dell’aria.
Struttura autoportante vs struttura addossata
Una pergola bioclimatica può essere composta da una struttura autoportante o da una struttura addossata.
Nel primo caso, avrai una costruzione isolata che si regge su quattro sostegni, proprio come un gazebo. Nel secondo, invece, la pergola è sostenuta solo da due montanti perché un lato si appoggia alla parete dell’edificio.
Decidere tra l’una e l’altra dipende da te, dall’aspetto che vuoi dare al tuo giardino ma soprattutto dallo spazio che hai a disposizione. La struttura autoportante può essere montata solo quando c’è superficie sufficientemente estesa, altrimenti risulta scomoda.
Quali sono i materiali da usare?
Per una pergola bioclimatica i materiali da usare sono il legno, l’alluminio o il Pvc. La scelta di uno tra questi tre dipende unicamente dal tuo gusto e dalle tue finanze, non dal tipo di struttura che vuoi realizzare.
Per i lati esterni si possono usare vetrate, pannelli solari oppure delle tende. Anche in questo caso, sei tu a dover scegliere.
I vantaggi della pergola bioclimatica
Verrebbe da chiedersi perché acquistare una pergola bioclimatica e non una “tradizionale”.
La prima motivazione (che da subito abbiamo sottolineato) sta nel risparmio energetico che deriva da questa installazione. Non avrai bisogno di climatizzatore o di un ventilatore per riscaldare lo spazio sotto la pergola, perché sarà ben protetta dalla struttura stessa. Inoltre, non avrai bisogno di luci alternative durante il giorno perché potrai sfruttare appieno quella naturale e, per la sera, puoi sempre ricorrere alle lampadine al LED.
Dal punto di vista ecologico è molto sostenibile. Inoltre, sono molto resistenti e richiedono una manutenzione ordinaria minima.
Dal punto di vista estetico sono molto belle da vedere. Non è un caso che strutture simili siano presenti anche in bar e ristoranti all’aperto.
I permessi per costruire una pergola bioclimatica
Prima d’installare una costruzione simile nel tuo giardino, dovresti chiederti se non ti servano dei permessi particolari.
I pareri sono discordanti. Il D.P.R. n. 31 del 2017 dice che la pergola è da considerarsi un’opera di edilizia libera e, di conseguenza, non sono necessarie autorizzazioni particolari. Tuttavia, è bene andare a vedere che cosa prevede la normativa del tuo Comune di residenza in merito perché in alcune città è prevista la presentazione della Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) e in altre è richiesta anche la Dia (Dichiarazione di inizio attività).
C’è anche una sentenza del 2019 del Tribunale della Corte di Cassazione penale che ha reso obbligatorio il Permesso di costruire le tecnostrutture che rimangano fisse per più di tre mesi. La cosa migliore che tu possa fare è chiedere informazioni all’Ufficio tecnico del Comune.
Sono previste detrazioni fiscali?
La costruzione della pergola bioclimatica rientra nell’Ecobonus e prevede una detrazione fiscale del 50% sulle spese sostenute per un tetto massimo di 60 mila euro. La somma può essere restituita come credito d’imposta nell’arco di dieci anni.
Inoltre, la realizzazione di una pergola bioclimatica rientra anche nel Superbonus 110 per cento solo nel caso in cui venga installata nell’ambito di altri lavori di ristrutturazione previsti dal Decreto Rilancio.
Quanto costa una pergola bioclimatica?
Come spesso avviene nell’ambito dell’edilizia, è difficile fare una stima generale del costo di una struttura perché esso dipende da molteplici fattori. Tutto questo vale anche per la pergola bioclimatica.
Se dovessimo azzardare, diremmo che questa struttura prevede in media una spesa minima pari a 3000 euro e una massima pari a 7000. I fattori che influenzano il prezzo sono:
- i materiali usati;
- le dimensioni della struttura;
- il marchio acquistato;
- il tipo di installazione;
- le modalità di movimentazione;
- eventuali dotazioni aggiuntive come le chiusure laterali, l’illuminazione a LED, i sensori pioggia/vento/sole, la presenza di grondaie, ecc.
La cosa migliore che tu possa fare è chiedere un preventivo a una ditta di costruzioni e valutare insieme agli esperti ciò che ti serve e ciò di cui puoi fare a meno.
Lo spazio sotto la pergola
Una volta che la tua pergola bioclimatica – in struttura autoportante o addossata – sarà stata costruita, devi pensare a come arredarla.
La cosa migliore sarebbe creare una zona living all’aperto. Puoi scegliere se mettere dei divani o poltroncine da terrazzo e un tavolino d’appoggio oppure un tavolo per mangiare all’aperto. Se c’è abbastanza spazio, potresti anche mettere sia gli uni che gli altri, creando due zone distinte.
Se lavori da casa, potresti sfruttare la pergola per crearti un piccolo ufficio all’aperto con un tavolo lavoro da sfruttare poi per il pranzo o la cena. Potresti abbellire l’ambiente con delle piante, in modo da ritrovarti avvolto dalle bellezze naturali che possono essere motivanti quando si è impegnati.
In alternativa, potresti creare un’area relax mettendoci delle sdraio e dei lettini, un’amaca oppure una bella poltrona sospesa con cuscini.
Insomma, puoi sbizzarrirti con le scelte, ma cerca sempre di acquistare dei mobili che siano in linea con l’arredamento interno, altrimenti rischi di creare dei contrasti a livello di design poco piacevoli da guardare.
